Edizioni Maria Rosa Garatti studi : Il processo di individuazione ( all rights reserved)

Aprendo questa pagina qualcuno con lo sguardo cercherà subito i disegni conosciuti come mandala. Pochi sanno che le forme mandaliche sono già presenti nel regno animale, vegetale e minerale oltre che nell’arte antica orientale e occidentale di una ben definita epoca storica, nell’urbanistica delle città che ,soprattutto in oriente, spesso rappresenta forme già definite dagli ideogrammi. La spirale è una forma mandalica perfetta, simbolo dell’ordine dell’essere in seno al cambiamento. Quale strumento migliore di una fiaba, La spirale della gioia “, per esercitarsi a comprendere e realizzare il mistero dell’evoluzione ? Anche i minerali e le gemme se osservate con particolari microscopi vi mostreranno lo straordinario potere creativo della natura : al loro interno le inclusioni formatesi nei secoli creano mandala perfetti. Le immagini dei testi Perla e Opale vi mostreranno autentiche meraviglie. Nel testo Incontriamoci nell’Arte, potrete trovare tutte le spiegazioni che vi aiuteranno a capire come realizzare forme mandaliche in modo creativo e in Alchimie in giardino, anche nei vostri giardini e perché queste forme perfette definite psicocosmogrammi, rappresentazioni dell’Uno nel tutto, hanno il potere di sbloccare energia .
I monaci tibetani, il popolo celtico, i nativi americani, utilizzano da sempre i mandala , come supporto alla meditazione e come pratica di guarigione.
Hildegrad von Bingen, Galileo Galilei e Jung testimoniarono, con i loro studi, come queste forme fossero autenticamente efficaci.
Rappresentare i Mandala, risulta comunque essere una pratica gioiosa, rilassante, creativa, meditativa e terapeutica.
La psicologia analitica e il Mandala
C.G.Jung ha introdotto il Mandala nella psicologia contemporanea. La sua scoperta derivò dalla sua stessa ricerca interiore che lo portò a tenere un diario su cui annotava sogni, pensieri e disegni. Notò che i disegni cambiavano in relazione alle sue emozioni. Scoprì in seguito che quelle forme circolari si chiamavano Mandala e che in India erano l’immagine microcosmica di quella realtà con cui l’adepto desiderava entrare in contatto.
Jung capì che i Mandala erano la rappresentazione simbolica del sé e potevano avere un significato profondo anche per gli occidentali.
La realizzazione di un personale Mandala rivela le dinamiche del sé come creatore di una matrice.
Il Mandala ci aiuta ad attingere inconsce risorse di energia che rendono possibile il ri-orientamento nel mondo esterno.

ED.M.R.GARATTI Incontriamoci nell’Arte:la forza evocativa delle immagini nel processo ….

ED.M.R.GARATTI Incontriamoci nell’Arte:la forza evocativa delle immagini nel processo ….

INCONTRIAMOCI NELL’ARTE : la forza evocativa delle immagini nel processo di individuazione e guarigione...